MERCOLEDÌ 6 OTTOBRE
16.30 – 18.00
Sala Auditorium Acquario di Genova, e in live streaming
LA RIFORMA TRADITA
Panel a cura di Assiterminal
La sessione, organizzata da Assiterminal con il supporto dell’organizzazione di Port&ShippingTech, vuole fare il punto sulla situazione e il futuro del sistema logistico-portuale italiano, che sta per entrare nell’era PNRR e nell’ancora più impattante era NextGeneration UE e transizione energetica senza avere risolto problemi strutturali enormi. A partire dallo status giuridico del porti, che impatta direttamente sulle possibilità di investimento e di governo, alla persistente frammentazione del quadro normativo fino alla mancanza di un coordinamento a livello nazionale delle strategie logistiche.
La sessione vuole aprire un confronto e porre le basi per la realizzazione di una piattaforma di proposte di soluzioni e di strumenti con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del settore dello shipping e della retroportualità e dell’intermodalità
DETTAGLI
Conduce: Maurizio De Cesare, Direttore Responsabile, Porto & Interporto
Introduzione:
Luca Becce, Presidente, Assiterminal
Intervengono:
- On. Raffaella Paita, Presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, Camera dei Deputati
- On. Davide Gariglio, Membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, Camera dei Deputati
- On. Edoardo Rixi, Membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, Camera dei Deputati
- Rodolfo Giampieri, Presidente, Assoporti
- Ennio Cascetta, Professore ordinario di Pianificazione dei Sistemi di Trasporto, Università Federico II di Napoli
- Ivano Russo, Direttore Generale, Confetra
Cascetta Ennio
Un bilancio del Piano Nazionale della Portualità e della Logistica dopo cinque anni. Cosa ha funzionato e cosa no
A cinque anni dalla approvazione del PNSPL è possibile fare una valutazione delle riforme da esso individuate. Ad oggi bisogna riconoscere che una parte molto significativa del PNSPL è rimasto inattuato. Le AdsP non hanno mai superato i confini regionali. Ancora, nonostante un avvio promettente, ha perso di ruolo la conferenza nazionale delle AdSP che avrebbe dovuto fissare i limiti e gli obiettivi delle singole AdSP. Sono ancora molto rari i PCS (Port Community Systems). Non si sono attivate riforme importanti per snellire la burocrazia portuale, come lo Sportello Unico, né la tanto attesa riforma delle concessioni delle aree portuali. Un’analisi delle ragioni dei ritardi accumulati porta a concludere che più che di un consapevole “tradimento” della riforma, si dovrebbe parlare di un fallimento attuativo. Il PNRR costituisce forse “l’ultima chiamata” per una vera riforma del sistema portuale italiano. Infatti il programma approvato individua e finanzia molti interventi che possono considerarsi “attuativi” del PNSP.
De Cesare Maurizio
Modera la sessione La riforma tradita
Giampieri Rodolfo
Partecipa al panel “La riforma tradita”
Interviene nella sessione PNRR per la portualità e lo shipping:
I progetti in ambito portuale e logistico
Il PNRR programma un rilancio generale del Paese e, naturalmente, un rilancio della portualità, occorre quindi fare sistema e lavorare in squadra. In questo senso, ho già avviato degli incontri con tutti i rappresentanti del cluster, e con le parti sociali. Questi ultimi, infatti, rappresentano un punto fondamentale, quale il futuro del lavoro in porto, che Assoporti porterà avanti. Ovvero, l’attenzione per la formazione e il lavoro considerata la transizione tecnologica che si sta verificando, come giustamente ha menzionato Lei. Infatti, proprio nell’ottica della transizione tecnologica e della transizione ecologica che avverrà entro i prossimi anni, Assoporti intende essere un luogo di concertazione e condivisione delle linee programmatiche per i porti italiani. In questo senso, intendiamo lavorare a stretto contatto con il Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e gli altri ministeri competenti, nonché con le Capitanerie di Porto e tutte le istituzioni che gravitano intorno ai porti.
Russo Ivano
Partecipa al panel La riforma tradita
Becce Luca
La riforma tradita
La Riforma Del Rio di cui al dlgs n. 169/2016, non sta producendo gli effetti positivi sperati. Si auspicava che l’accorpamento delle AP, la ristretta composizione dei comitati di gestione, l’attività degli organismi di paternariato e quella della conferenza di coordinamento delle Adsp, nonché il ruolo di indirizzo del MIT consentissero di armonizzare le scelte strategiche finalizzate allo sviluppo competitivo del settore portuale. Si scontano tuttora:
– accorpamenti tra le AP rimasti di natura prevalentemente burocratica, mantenendosi in sostanza regole non omogenee, talvolta diverse tra scalo e scalo dello stesso sistema, con riverbero negativo sui TO.
– nei comitati di gestione prevalgono i rappresentanti locali con interessi localistici;
– il “tavolo” dei presidenti di Adsp ha discusso in prevalenza problemi non strategici, senza sentire i rappresentanti delle categorie economiche.
Poi con riferimento agli interventi del Governo per l’emergenza nazionale, mancano ancora i decreti attuativi dell’art. 199 legge 77/20. Inoltre la pandemia ha evidenziato come farraginosità e eccessiva burocrazia dell’Amministrazione rendono difficoltoso attuare le azioni governative in tempi ragionevoli. Tuttavia speriamo che nella realizzazione degli interventi infrastrutturali ed altri in ambiti portuali sinergici al PNRR venga rispettato il cronoprogramma stabilito.